Quando si parla di Gamification, in realtà ci si riferisce a una una precisa tipologia di formazione: la formazione esperienziale (experiental learning).
Che cos’è la formazione esperienziale
Uno dei più grandi studiosi in materia, David Kolb, concepisce il luogo di lavoro come un ambiente per l’apprendimento.
La formazione esperienziale non punta solo sull’attivismo dei partecipanti, ma è strutturata e finalizzata al raggiungimento di precisi obiettivi comportamentali. L’esperienza deve essere vissuta per il suo significato metaforico da decodificare attraverso il processo di reviewing, ovvero di riflessione.
Trasformare l’esperienza in un momento di apprendimento permette da un lato di scoprire risorse nascoste o sperimentare comportamenti nuovi in ambienti protetti e non valutativi, dall’altro di dimostrare in maniera estremamente chiara l’impatto delle proprie azioni, aumentandone così il senso di consapevolezza di sé.
La pratica riflessiva aiuta la persona a:
- Capire ciò che già possiede a livello di conoscenza (livello individuale);
- Identificare quello che deve imparare per aumentare il livello di comprensione (livello contestuale);
- Dare un senso alla nuova informazione e ai feedback che si sviluppano nel contesto dell’esperienza personale (livello relazionale);
- Guidare le scelte verso sviluppi futuri dell’apprendimento (livello incrementale).
I vantaggi nell’uso della Gamification
Quindi, una piattaforma di gamification, oltre ad incrementare l’efficacia dell’apprendimento, possiede il grande vantaggio di mettere a disposizione degli utenti un “ambiente sicuro”, in cui poter sperimentare, fare prove e soprattutto sbagliare senza il rischio di ripercussione reali sul lavoro, proprio o degli altri .
L’apprendimento tramite prove ed errori è sempre stata una delle metodologie più efficaci nei processi di insegnamento: dare questa possibilità senza il timore di generare situazioni potenzialmente dannose rappresenta un vantaggio strategico di grande importanza, soprattutto in un contesto professionale.
Articolo a cura di Gloria Guizzo.
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